Con la sentenza n. 17435 del 2 settembre 2015, la Corte di Cassazione ha affermato la legittimità del licenziamento comminato nei confronti di un lavoratore che, con i suoi comportamenti minacciosi ed ingiuriosi, crea un generale clima di tensione all’interno dell’azienda.
I giudici della Suprema Corte hanno evidenziato come il provvedimento espulsivo sia da considerare proporzionato, soprattutto in considerazione del fatto che il dipendente non è riuscito a dimostrare che il suo comportamento era una reazione ad un atteggiamento, a suo dire, persecutorio da parte del datore di lavoro.
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