Il testo è stato approvato definitivamente dalla Camera: 281 sì, 97 no e 17 astenuti.
Sì definitivo dell’Aula della Camera alla nuova Disciplina del cinema e dell’audiovisivo. La legge è stata approvata a Montecitorio con 281 voti a favore, 97 contrari e 17 astenuti. Contro hanno votato Sel e M5S, Fdi e Lega si sono astenuti.
La legge di riordino del cinema e dell’audiovisivo, approvata oggi dalla Camera in via definitiva, ha lo scopo di “ridefinire la disciplina relativa al cinema e all’audiovisivo, a fini di rilancio e di sviluppo di un settore strategico dal punto di vista culturale e sociale, ma anche economico”, si legge sul sito della Camera.
“E’ legge la nuova ‘Disciplina del cinema e dell’audiovisivo’, attesa da decenni. Regole trasparenti e più risorse per film, sale e giovani”. Lo scrive su twitter il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, dopo il via libera definitivo di Montecitorio al ddl Cinema.
“Altra promessa mantenuta, quella sul cinema. E da oggi operativa anche la App 18enni”, ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, commentando l’approvazione definitiva della nuova legge su cinema e audiovisivi.
La Camera dei Deputati ha approvato oggi il ddl Cinema, che è legge. Il ddl entrerà in vigore, già con i decreti attuativi, dal gennaio 2017”.
Trai le principali novità il “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo”, per sostenere gli interventi per il cinema e l’audiovisivi attraverso incentivi fiscali e contributi automatici che unificano le attuali risorse del Fus Cinema e del Tax Credit.
Il fondo è alimentato, sul modello francese, direttamente dagli introiti erariali già derivanti dalle attività di: programmazione e trasmissione televisiva; distribuzione cinematografica; proiezione cinematografica; erogazione di servizi di accesso ad internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione. Pertanto, a decorrere dal 2017, l’11% del gettito Ires e Iva di questi settori costituirà la base di calcolo delle risorse statali destinate al finanziamento del Cinema e dell’audiovisivo. Nessuna nuova tassa ma un virtuoso meccanismo di “autofinanziamento” della filiera produttiva che viene incentivata a investire e innovare e che fa scomparire l’attuale incertezza annuale sui fondi destinati al cinema: il nuovo fondo non potrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro annui.
La nuova Legge Cinema abolisce le commissioni ministeriali per l’attribuzione dei finanziamenti in base al cosiddetto ‘interesse culturale’ e introduce un sistema di incentivi automatici per le opere di nazionalità italiana. Accanto alle agevolazioni fiscali, nascono i contributi automatici la cui quantificazione avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione: dai premi ricevuti al successo in sala. I produttori e i distributori cinematografici e audiovisivi riceveranno i contributi per realizzare nuove produzioni.
Fino al 18% del nuovo Fondo Cinema è dedicato ogni anno al sostegno di: Opere prime e seconde; Giovani autori;Start-up; Piccole sale; contributi a favore dei festival e delle rassegne di qualità; Contributi per le attività di Biennale di Venezia, Istituto Luce Cinecittà e Centro sperimentale di cinematografia.
E’ previsto un Piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo.
Il 3% del fondo è riservato ad azioni di potenziamento delle competenze cinematografiche ed audiovisive degli studenti, sulla base di linee di intervento concordate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con il Ministero dell’istruzione e della ricerca scientifica.
La nuova Legge Cinema prevede il potenziamento del credito di imposta. Sono rafforzati i 6 Tax credit per incentivare la produzione e la distribuzione cinematografica ed audiovisiva e per favorire l’attrazione di investimenti esteri nel settore cinematografico e audiovisivo. Novità fondamentale soprattutto per le piccole imprese, per le start-up e per le opere prime e seconde: i crediti d’imposta sono cedibili alla banche e agli intermediari finanziari, anche sulla base di apposite convenzioni stipulate fra il Ministero dei beni e delle attività culturali e l’Istituto per il credito sportivo.
L’articolo 1 affida allo Stato “la promozione e il sostegno del cinema e dell’audiovisivo, quali fondamentali mezzi di espressione artistica, di formazione culturale e di comunicazione sociale, che contribuiscono alla definizione dell’identità nazionale e alla crescita civile, culturale ed economica del paese, promuovono il turismo e creano occupazione”.
Gli obiettivi dell’intervento pubblico, indicati nell’articolo 3, comprendono, fra gli altri, “la garanzia del pluralismo dell’offerta cinematografica e audiovisiva, il consolidamento dell’industria cinematografica nazionale, la promozione delle coproduzioni internazionali e della circolazione e distribuzione, in Italia e all’estero, della produzione cinematografica e audiovisiva, la conservazione e il restauro del patrimonio filmico e audiovisivo nazionale, la cura della formazione professionale, il sostegno dell’educazione all’immagine nelle scuole, la valorizzazione del ruolo delle sale cinematografiche e dei festival cinematografici”.
I compiti dello Stato e delle regioni sono indicati principalmente negli articoli 4 e 10: “Allo Stato e, in particolare, al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l’articolo 10 attribuisce, fra le altre, funzioni relative alla promozione dell’immagine del Paese, all’attrazione di investimenti esteri, alla promozione della formazione. Inoltre, l’articolo 31 affida allo Stato il pieno ed equilibrato sviluppo del mercato cinematografico, impedendo il formarsi di fenomeni distorsivi della concorrenza, mentre l’articolo 37 affida al Mibact la vigilanza e l’applicazione delle eventuali sanzioni”.
L’articolo 4 prevede che “le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano concorrono alla promozione e alla valorizzazione delle attività cinematografiche e audiovisive, secondo i rispettivi statuti e sulla base della propria legislazione e sostengono l’imprenditoria cinematografica e audiovisiva anche attraverso convenzioni con le banche, per favorire l’accesso al credito a tasso agevolato. Inoltre, dispone il riconoscimento, da parte dello Stato, del ruolo e dell’attività delle Film Commission”.
Nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano la legge si applicherà compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti e delle relative disposizioni attuative. Inoltre, l’articolo 9 “dispone, fra l’altro, che, nell’attuazione della legge, la Repubblica assicura la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche riconosciute”.
Per il finanziamento degli interventi, l’articolo 13 prevede l’istituzione dal 2017 del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo alimentato, a regime, con gli introiti erariali derivanti dalle attività del settore. Il finanziamento non può essere inferiore a 400 milioni di euro annui. Una quota tra il 15% e il 18% del Fondo deve essere destinata ai contributi selettivi e a quelli per la promozione.
Nell’ambito del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo sono previste “due sezioni destinate a finanziare due Piani straordinari. Il primo, disciplinato dall’articolo 28, riguarda il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche”. La dotazione annua “è di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019, di 20 milioni per il 2020 e di 10 milioni per il 2021, destinati alla concessione di contributi a fondo perduto, o di contributi in conto interessi sui mutui o sulle locazioni finanziarie, finalizzati a riattivazione di sale chiuse o dismesse, realizzazione di nuove sale, trasformazione di sale o multisale esistenti, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari alle sale”.
“Particolari agevolazioni sono previste per le sale dei comuni con meno di 15.000 abitanti. Si prevede, inoltre, l’introduzione, da parte delle regioni e delle province autonome, di previsioni di carattere urbanistico ed edilizio volte ad incentivare il potenziamento e la ristrutturazione delle sale cinematografiche, anche in deroga agli strumenti urbanistici”.
L’articolo 12 prevede che “ogni anno il Mibact deve presentare una relazione annuale alle Camere sullo stato di attuazione degli interventi, con particolare riferimento all’impatto economico, industriale e occupazionale e all’efficacia delle agevolazioni tributarie previste”.
E’ prevista una delega al Governo in materia di “promozione delle opere italiane ed europee, in particolare introducendo procedure più trasparenti ed efficaci in materia di obblighi di investimento e di programmazione di opere italiane ed europee da parte dei fornitori, rafforzando un sistema di mercato più funzionale a una maggiore concorrenza, prevedendo un adeguato sistema di verifica, controllo, valutazione dell’efficacia e un appropriato sistema sanzionatorio”. L’ultimo ambito di delega, previsto dall’articolo 35, riguarda “i rapporti di lavoro nel settore cinematografico e audiovisivo. Gli obiettivi sono costituiti, fra l’altro, dalla semplificazione e razionalizzazione delle procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro, dal rafforzamento delle opportunità d’ingresso nel mondo del lavoro e dal riordino dei contratti di lavoro vigenti.
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