Dal 3 gennaio 2017 sarà più complesso per aziende e consulenti effettuare regolarizzazioni contributive. L’Inps, con il messaggio 4973/2016 , delinea infatti un nuovo percorso che gli interessati dovranno seguire quando saranno chiamati a rimettere le mani su flussi Uniemens già trasmessi perché, per esempio, è stata emessa una sentenza che obbliga all’assunzione retroattiva di uno o più lavoratori con conseguente obbligo contributivo.
Il cambiamento interessa le regolarizzazioni determinate da sentenze (lavoro nero, differenze retributive) includendo anche quelle spontanee, nonché gli allineamenti agganciati alla conciliazione monocratica; vi rientrano anche i casi in cui la rivisitazione della situazione contributiva è conseguente a un verbale redatto da altri enti (per esempio dal ministero del Lavoro). Dovranno confrontarsi con la nuova procedura anche le aziende edili, riguardo alle regolarizzazioni per il recupero della contribuzione virtuale edilizia “Pegaso”.
Restano fuori dalle nuove regole le note di rettifica, i flussi di variazione inerenti denunce Uniemens errate e quelli che non hanno valenza contributiva.
L’iter descritto nel messaggio coinvolge le sedi periferiche dell’Inps a cui gli operatori dovranno rivolgersi prima ancora di trasmettere il flusso utile alla regolarizzazione. Lo strumento da utilizzare è il solito cassetto bidirezionale attraverso cui gli interessati dovranno trasmettere all’Inps la documentazione, richiesta per i diversi tipi di interventi, contraddistinguendoli con uno specifico codice (il messaggio contiene una tabella esemplificativa a cui si rimanda). La funzione “contatti” del cassetto previdenziale viene implementata aggiungendo l’argomento “Uniemens – Regolarizzazione (DM-VIG) – Invio documentazione”.
L’aspetto che organizzativamente inciderà in misura maggiore è la previsione del rilascio di un ticket (a seguito della trasmissione della documentazione richiesta) da da parte delle sedi che permetterà l’inoltro del flusso di regolarizzazione. Nel messaggio viene precisato: «tale trasmissione comporterà l’automatica generazione di un ticket, che consiste nel protocollo Inps attestante l’avvenuto invio della comunicazione, che dovrà essere inserito nel flusso. Il protocollo viene rilasciato in modo asincrono rispetto all’invio della comunicazione, per cui sarà onere dell’azienda attendere il rilascio del protocollo prima di inviare i flussi di regolarizzazione».
Considerando che per il cassetto previdenziale, spesso, i tempi di attesa non sono brevi, potrebbe essere conveniente – dopo aver quantificato l’ulteriore debito contributivo – procedere al versamento senza attendere l’emissione del ticket.