Sono nulli gli atti esattoriali notificati a mezzo posta elettronica certificata (cd. PEC) se sprovvisti di firma digitale.

Il concessionario della riscossione, infatti, qualora decida di avvalersi della notifica a mezzo pec, deve inviare l’atto esattoriale apponendogli la FIRMA DIGITALE che assicura per legge l’integralità dell’atto (con l’estensione .P7M e non nel classico formato .PDF), diversamente gli atti sono privi di valore probatorio.

Ciò è quanto sancito dalla Commissione Tributaria Provinciale di Savona che, con due recenti sentenze, ha accolto il ricorso presentato da una contribuente avverso alcuni atti esattoriali notificati da Equitalia a mezzo pec in semplice formato .PDF (Sentenze n.100/1/2017 e n101/1/2017 depositate in segreteria il 10/02/2017, Presidente Dott. Giovanni Claudio ZERILLI, liberamente visibili su www.studiolegalesances.it – sezione Documenti).

Nello specifico, Equitalia aveva notificato, via pec, a una società, due intimazioni con le quali richiedeva il pagamento di alcune cartelle esattoriali. La contribuente impugnava le predette intimazioni dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Savona, eccependo come tali atti esattoriali fossero privi del valore di certezza richiesto dalla legge in quanto gli stessi erano sprovvisti della firma digitale.

I Giudici di primo grado hanno accolto in pieno quanto sostenuto dalla ricorrente, affermando, infatti, che “dall’esame dei documenti inviati via PEC da Equitalia Nord S.p.A… si conclude che gli stessi sono del tutto carenti di quelle procedure atte a garantirne la genuina paternità, nonché mancanti della firma informatica e/o digitale, e non rispondenti a criteri di univocità ed immodificabilità, per cui non garantiscono il valore di certezza e corrispondenza, peraltro confortato dall’attestazione di conformità, del tutto assente, invece previsti indefettibilmente dalle disposizioni normative sopra richiamate…”.

Alla luce di quanto sopra esposto, dunque, l’atto esattoriale notificato via pec ed in formato .PDF deve ritenersi nullo poiché non garantisce il valore di certezza richiesto dalla legge. Esso, pertanto, risulta privo di qualsiasi valore probatorio.

Infine, è opportuno far presente come l’argomento relativo alla firma digitale degli atti esattoriali sia fortemente dibattuto in giurisprudenza e pertanto il nostro Centro Studi, al fine di tutelare al meglio i diritti dei contribuenti, monitorerà la situazione in attesa di ulteriori pronunce da parte dei giudici.

A tal proposito, infatti, è bene rilevare come sempre più con maggiore frequenza il contribuente riceva atti dal Fisco via pec senza la firma digitale prevista dalla legge.