“Anche alla luce del dibattito di questa mattina durante la Commissione Cultura delle Regioni e’ emerso un dato di fatto: il sistema di riparto delle risorse per lo spettacolo a livello nazionale non regge piu'”. Lo ha detto l’assessore alle Culture, Identita’ e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini.
“Se l’indice di qualita’ delle produzioni teatrali deve scendere – ha affermato l’assessore Cappellini – solo perche’ la commissione centrale, come evidenziato da pressoche’ tutte le Regioni, ha dimostrato di non essere in grado di conoscere e valutare adeguatamente le produzioni di ogni Regione, diventa sempre piu’ necessario regionalizzare il Fus (Fondo unico per lo spettacolo), in modo tale che ogni Regione sia completamente autonoma nella distribuzione dei fondi ai propri teatri, e non come avviene oggi, solo per la quota regionale”.
“Avere un Fus totalmente regionale – ha spiegato l’assessore Cappellini – significherebbe non dover piu’ dipendere da una commissione unica centrale in capo al Ministero. Ogni Regione potrebbe articolare il sistema di finanziamento in base alle proprie realta’, alle proprie esigenze e alle proprie politiche culturali”. Quando, a seguito del referendum per l’autonomia della Lombardia, rivendicheremo piu’ risorse e piu’ competenze nei confronti dello Stato centrale – ha aggiunto -, chiederemo anche una competenza piena in materia di spettacolo”. “E credo che, stando alla discussione emersa questa mattina all’incontro tra le Regioni – ha concluso -, questa richiesta potrebbe essere estesa anche ad altre Regioni, premiando da un lato la qualita’ delle produzioni e dall’altro il criterio di prossimita’ territoriale, in modo tale che i teatri non debbano piu’ dipendere dalla valutazione di una commissione romana, che non e’ nella condizione di conoscere bene i sistemi teatrali di ogni Regione, ma da una commissione tecnica su base regionale che di certo ha un maggiore polso del territorio. Sono sicura che i colleghi di altre Regione sono pronti a seguirmi su questa strada”.
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