Salgono nel 2016 e per il terzo anno consecutivo le spese per beni e servizi ricreativi, spettacoli e cultura (+2,9%), raggiungendo i 130,06 euro pere famiglia. Lo rileva Istat nell’ultima indagine dal titolo “Spese per consumi delle famiglie”. Si tratta di un aumento meno consistente rispetto a quello registrato nell 2015 pari a +4,1% ma che denota comunque un trend in crescita.
Le spese nelle diverse zone del paese
Differenti le percentuali di crescita in relazione alle zone del paese. Nel Nord-ovest si spende il 5,6% del reddito complessivo mensile, mentre nel Nord-est è il 5,7%. Man mano che si scende lungo la penisola le percentuali diminuiscono: si passa dal 4,9% del Centro, al 4,4% del Sud, al 4,1% delle Isole, per una media complessiva del 5,2% riferita all’intero paese. A livello regionale al primo posto per spese nel settore ricreazione, spettacoli e cultura, la provincia di Bolzano (7,5%) seguita dal Trentino Alto-Adige (6,8%), dalla provincia di Trento (5,9%) e dalla Lombardia (5,8%). In fondo alla classifica il Molise con il 2,7%. In generale, rileva Istat, le regioni con livelli di spesa più elevati mostrano quote più elevate per il settore ricreazione, spettacoli, cultura. A livello comunale nelle zone centrali delle aree metropolitane si raggiunge il 5% mentre nella periferie delle aree metropolitane in comuni con più di 50 mila abitanti si raggiunge il 5,4%. Negli altri comuni fino a 50mila abitanti (diversi dai comuni delle periferie delle aree metropolitane) il 5,1%.
Le spese per tipologia di famiglia
La spesa per cultura, spettacoli e ricreazione, aumenta in base al numero dei componenti per famiglia: si passa dal 4,8% nel caso di single, al 4,6% per due componenti, il 5,3% per tre componenti e il 6,1% per quattro componenti, mentre per 5 o più persone si ridiscende al 5,6%. Differente la tipologia di spesa anche in base al tipo di famiglia: si raggiunge il 7,3% nel caso di persona sola tra i 18 e i 34 anni, cala al 5,3% nel caso di persona sola tra i 35 e i 64 anni e al 3,9% in caso di persona sola sopra i 65 anni. La spesa media mensile familiare aumenta in maniera considerevole al crescere del titolo di studio della persona di riferimento così come varia anche il peso delle diverse componenti di spesa. Le famiglie con persona di riferimento almeno laureata spendono mediamente in ricreazione, spettacoli e cultura il 6,3%. Se si va a guardare invece la professione si passa dal 6,4% del Dirigente quadro e impiegato, al 5,1% dell’operaio e assimilato, fino al 5,6% dell’imprenditore e libero professionista. Si scende al 4,3% in caso di persone di riferimento in cerca di occupazione o di ritirati dal lavoro, per arrivare al 4,2% in caso di altra condizione diversa dal ritirato dal lavoro.
Famiglie straniere
Analogamente al 2015, le famiglie con soli stranieri presentano quote di spesa più contenute per ricreazione, spettacoli e cultura e per servizi ricettivi. Si passa infatti dal 5,2% delle famiglie di soli italiani, al 4,3% di famiglie miste, fino al 3,8% per le famiglie di soli stranieri.
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