Una ricerca analizza i prezzi delle maggiori attrazioni culturali di dodici capitali europee. Roma non se la cava male, ma il primato per il museo più caro va ai Musei Vaticani. Appassionati d’arte, ma squattrinati? Allora per voi la destinazione ideale è senza dubbio Varsavia, capitale della Polonia, dove con poco più di 100 dollari avrete la possibilità di immergervi nelle melodie dodecafoniche di Schoenberg eseguite dell’Orchestra Filarmonica, ammirare il balletto Romeo e Giulietta di Sergej Sergeevič Prokof’ev e il Mercante di Venezia nel Gran Teatro Wielki. E alla fine vi potrete ancora permettere una visita a Museo della Rivolta, Castello reale e Galleria nazionale. Non male considerato che se la vostra meta invece è Londra, la più cara tra le città d’arte europee, con cento dollari riuscirete a malapena ad acquistare due biglietti per un concerto di musica classica, mentre a Vienna la stessa cifra basta giusto per una serata all’opera.

Scorrendo i risultati della ricerca condotta dal British Post Office sui prezzi delle maggiori attrazioni culturali di dodici capitali europee, Roma, unica italiana considerata, se la cava piuttosto bene: opera, balletto e concerto di musica classica per due non si spendono più di 160 dollari, molto meglio di Mosca, dove per le stesse passioni si sfiorano i 270 dollari, Vienna, Parigi e Barcellona, dove per vedere il Barbiere di Siviglia bisogna sborsare più di 200 dollari.

Pensare che negli ultimi cinque anni i prezzi nel vecchio continente sono precipitati: secondo i risultati della ricerca il costo dei biglietti degli spettacoli a Roma è diminuito di oltre il 35 per cento, il più grande crollo tra le europee. Budapest ha perso il 15 per cento, Londra il 21 per cento e Vienna il 27 per cento. Ad alzare i prezzi solo Amsterdam, la pur sempre economica Varsavia e Parigi.

Il primato per il museo più caro è italiano e va ai Musei Vaticani, mentre per le gallerie d’arte vince Van Gogh ad Amsterdam. «Sono molte le città europee che vantano attrazioni culturali di altissimo livello, ma i prezzi variano notevolmente – ha commentato Andrew Brown, della sezione dell’ente postale britannico dedicata ai servizi di cambio, sponsor della ricerca -. Chi ama la cultura può risparmiare moltissimo, basta informarsi bene prima di partire».

Fonte la Stampa

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