Riconoscere allo spettacolo dal vivo lo status di “eccezione culturale”, dotandolo di strumenti adeguati e di regole che possano semplificare le procedure amministrative; ridefinire funzioni, missioni, obiettivi e servizi di ciascuna categoria finanziata; avvalersi di una nuova legge che metta al centro gli artisti, il lavoro e l’occupazione, troppo marginali nelle normative vigenti, ribadendo contestualmente la natura stagionale del lavoro con l’agevolazione di forme contrattuali. Ancora: riconoscere alle imprese dello spettacolo dal vivo un ruolo strategico e integrato nell’azione per il rilancio del settore turistico; prevedere un aumento progressivo a medio termine del Fus, al momento fermo allo 0,025%, fino allo 0,1% sul Pil, riposizionandolo nella contabilità dello Stato tra gli investimenti; far sì che benefici fiscali, come quello dell’Art bonus o come quello dell’esenzioni fiscale dall’Ires, siano allargati ad una più ampia cerchia di soggetti del settore dello spettacolo italiano; rendere più incisivi gli strumenti di sostegno all’esportazione verso l’estero degli spettacoli e potenziare la formazione di pubblico, artisti, operatori, didatti; rendere più equa e sostenibile la tassazione sugli immobili dedicati allo spettacolo dal vivo. Sono queste alcune delle proposte per il “Codice dello Spettacolo dal vivo”, presentate oggi, nel corso di una conferenza stampa, dall’Agis e da Federvivo. “Proposte – sottolinea il presidente di Federvivo, Filippo Fonsatti – che mettono in evidenza temi imprescindibili di cui, a nostro avviso, una legge di riforma del settore dovrà tenere conto”. “In una fase di forte accelerazione dei processi di cambiamento come quella che stiamo attraversando – continua Fonsatti – l’invocato DM 1 luglio 2014 si è dimostrato strumento utile e necessario pur con le criticità emerse, ma in qualche modo gli eventi ne hanno già decretato il superamento; perciò occorre mettersi subito al lavoro per evitare che l’inerzia legislativa aggravi l’incertezza e la ridotta visione in cui si trova ad operare il comparto, costretto com’è per fattori concomitanti a vivere alla giornata”. Ad aprire la conferenza stampa è stato Carlo Fontana, presidente Agis. “Le nostre proposte – ha sottolineato – hanno non solo l’obiettivo di migliorare il meccanismo di assegnazione del FUS, ma anche quello di trovare nuove forme di sostegno alle imprese, come dimostrato, ad esempio, dal tax credit, rivelatosi uno strumento molto utile per il settore del cinema”. “Fondamentale – continua Fontana – favorire il riconoscimento dell’ ‘eccezione’ dell’impresa culturale. Com’è avvenuto nel cosiddetto terzo settore, così dovrà essere per la cultura. All’impresa che ‘produce cultura’ dovrà essere riconosciuta una forte peculiarità”.
Alla conferenza stampa presenti diversi esponenti politici. Tra questi gli onorevoli Roberto Rampi e Irene Manzi, componenti della VII Commissione della Camera.
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