ROMA – 19 MARZO 2015 – Marta Proietti – “Una legge di sistema che abbracci tutto il mondo dello spettacolo e che sia frutto di un percorso che veda coinvolte tutte le rappresentanze del settore”. E’ ciò di cui ha bisogno lo spettacolo italiano secondo il presidente dell’Agis, Carlo Fontana (foto), intervenuto oggi agli Stati Generali della Cultura: “Roma chiama… Politiche settoriali nazionali e territoriali. Produzione Culturale e Spettacolo”, promossi dalla Cgil-Sindacato lavoratori comunicazione Nazionale e la Cgil-Slc di Roma e Lazio.
“Il provvedimento sullo spettacolo, collegato alla Finanziaria 2015, a cui il governo sta lavorando è un opportunità per il nostro settore, ma dobbiamo essere in grado di coglierla. Perché ciò avvenga dobbiamo smetterla di essere divisi – ha aggiunto Fontana – e recuperare uno spirito unitario dando vita a proposte condivise che ci portino al confronto con il governo con idee nuove”.
Ad affiancare il problema delle regole c’è poi il nodo delle risorse. “La legge che istituì il Fus compie quest’anno trenta anni. Si è trattato di un provvedimento che ha dato risultati positivi dal punto di vista della certezza dei finanziamenti, ma che è stato disatteso sul fronte della congruità e della tempistica con cui sono state erogate le risorse”. Per Fontana è quindi fondamentale affrontare una volta per tutte la questione relativa a come si finanzia lo spettacolo. “Io ho sempre pensato che ci debba essere un sistema misto, con una parte sostenuta dalle istituzioni pubbliche, e una parte dai privati. Il ministro Franceschini ha dato un segnale in questa direzione con il decreto Art Bonus che favorisce l’investimento da parte dei privati. E’ fondamentale però che il decreto sia esteso a tutto lo spettacolo”.
Nel suo intervento Fontana ha fatto riferimento anche alla riforma che sta ridisegnando il settore della prosa, con il DM sullo spettacolo dal vivo, i cui effetti, ha detto “andranno verificati sul campo”. Altro nodo che dovrà essere affrontato “una volta per tutte” riguarda le fondazioni lirico sinfoniche: “La situazione in cui si trovano molte di queste istituzioni è la testimonianza che il provvedimento che trasformò gli enti lirici in fondazioni è stato un fallimento. Si è voluto estendere a tutti gli enti una opportunità, quella legata all’intervento dei privati, che era per pochi. Bisogna intervenire quindi sulla natura giuridica delle istituzioni liriche”.
A conclusione il presidente dell’Agis si è rivolto ai rappresentanti sindacali che, a suo avviso, dovrebbero porsi il problema delle degenerazioni a cui hanno dato luogo alcuni accordi sindacali. “Noi siamo per la difesa della stabilità del posto del lavoro, ma siamo anche per la fine di alcune aberrazioni che abbiamo vissuto. Bisogna che il sindacato riparta da questa consapevolezza – ha concluso Fontana -presentandosi al confronto con il governo in modo propositivo”.
Fonte AGISWEB
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