Il tavolo di concertazione composto da AGIS Puglia e Basilicata, CGIL, CISL, UIL, Lega Coop, Confcooperative, il Distretto regionale delle industrie culturali e creative rappresentativo di tutto il settore dello spettacolo e della creatività, delle centinaia di imprese e lavoratori rappresentati, plaudono alla modifica del “Regolamento comunale per la concessione di contributi e benefici economici a organismi pubblici o privati operanti nei settori della cultura, dello spettacolo e del turismo” approvata ieri dal Consiglio Comunale di Bari, su proposta dell’Assessore alle Culture del Comune, Silvio Maselli.
La modifica, chiesta da anni dalle associazioni di settore, si è resa necessaria per l’inadeguatezza del precedente Regolamento, fermo al 1999, con i prezzi ancora in lire e un mondo assai diverso da quello attuale.
L’assessorato comunale alle Culture ha quindi aperto un tavolo ampiamente rappresentativo dei soggetti che tutelano gli interessi di lavoratori e imprese che operano nel settore della produzione e diffusione culturale, quali Il lavoro di scrittura del nuovo Regolamento è partito dall’analisi delle migliori esperienze di altre città e, dopo una approfondita ricerca si è giunti a individuare alcuni modelli virtuosi cui si ispirata l’elaborazione delle regole approvate dal Consiglio Comunale di Bari.
Il tavolo intende ringraziare il Sindaco di Bari Antonio Decaro che ha creduto nella nostra istanza di rinnovare il regolamento dopo 17 anni, l’Assessore Silvio Maselli che ha coordinato il lavoro del tavolo in 7 mesi di duro impegno per noi tutti intenso ed appassionato, l’intero consiglio comunale ed il suo Presidente con gli uffici, per il lungo lavoro portato avanti con responsabilità nel corso della seduta di ieri, durante le ben 10 ore di confronto schietto e proficuo.
Resta da parte nostra da un lato l’istanza di procedere in tempi strettissimi con la pubblicazione del bando 2016 a salvaguardia delle attività già avviate, nonché l’importanza di prevedere dal 2017 risorse davvero degne di un regolamento innovativo e che da oggi si pone come riferimento nazionale; dall’altro di continuare a collaborare su tutti i tavoli di confronto di settore per favorire la crescita dell’ economia della cultura della città di Bari.
Ecco in sintesi i principali aspetti innovativi:
- Il Regolamento si rivolge a tre tipologie di soggetti: le imprese consolidate (o le aggregazioni di associazioni e imprese che, da sole, non raggiungano i requisiti) che abbiano progetti di natura triennale; le associazioni culturali o le imprese che abbiano progetti da svolgere entro l’anno; le start up associative o di impresa che sebbene appena nate, abbiano progetti culturalmente interessanti.
- Divide gli ambiti di interesse in due settori: le attività di spettacolo (musica, teatro,, danza, cinema, spettacolo viaggiante e arti performative) e le attività culturali (arti visive, letterarie, audiovisive, grafiche e laboratoriali).
- Dà mandato all’Amministrazione di impegnare risorse e di orientare la spesa verso ambiti culturali ampi, ma specifici, entro il 30 novembre dell’anno precedente a quello di interesse impegnando altresì gli uffici a pubblicare l’avviso di erogazione delle risorse entro il mese successivo, così da permettere una adeguata programmazione culturale in città.
- Consente all’Amministrazione di mantenere una piccola percentuale dell’5% sul capitolo relativo ai contributi, per iniziative di evidente interesse pubblico, che nel corso dell’anno dovesse rendersi necessario sostenere o attrarre in città.
- Stabilisce i criteri per accedere alle convenzioni triennali, criteri abbordabili ma seri, finalmente credibili.
- Prevede regole precise e criteri chiari per iscriversi all’Albo comunale degli operatori culturali che operino in città.
- Prevede che ciascun soggetto faccia domanda per un solo progetto culturale, così da non concentrare risorse solo su un gruppo limitato di operatori e favorire il necessario pluralismo.
- A tutela dell’assoluta terzietà e trasparenza, istituisce una commissione composta dal Dirigente della Ripartizione che eroga le risorse (vi ricordo che i Municipi dovranno utilizzare questa regolamentazione per erogare contributi) e da due membri esterni scelti da un apposito albo che andrà predisposto. I membri dovranno essere dotati di comprovata competenza ed esperienza almeno quinquennale nel settore della produzione culturale e, ovviamente, non avere alcun legame con gli operatori richiedenti il contributo.
- Stabilisce già in sede di regolamentazione i criteri di valutazione delle domande e i sotto fattori di riferimento, così da impedire avventurose valutazioni affidate ai bandi che verranno pubblicati di anno in anno. I criteri prescelti puntano a dare uno specifico peso alla qualità delle proposte, perché questi sono sistemi di sostegno selettivo, non automatici, slla capacità operativa dei proponenti alla sostenibilità e alla capacità di collaborare con altri soggetti per favorire le aggregazioni e impedire la frammentazione (antica malattia della baresità), la congruità del contributo con il progetto presentato e la dimensione quantitativa (effettive giornate di spettacolo e lavorative) allo scopo di favorire al massimo la capacità di realizzare attività culturali serie, finanziate anche da altri enti o dallo sbigliettamento.
- Prevede criteri diversi per le start up che non possono contare su capacità di rete e di sostenibilità ampie come i soggetti più consolidati. In ogni caso i contributi del Comune non potranno essere superiori all’80% del disavanzo in regime di sussidiarietà. Tale percentuale scende al 60% nel caso di convenzioni triennali.
- Istituisce per la prima volta un rivoluzionario Osservatorio che favorisce la partecipazione dei soggetti organizzati e non impedisce la partecipazione anche di soggetti non organizzati, ma anzi ne favorisce l’organizzazione. Il compito dell’Osservatorio consisterà nell’affiancare l’Amministrazione nel monitoraggio e l’analisi degli effetti del regolamento in questione e di condividere le politiche culturali anche al fine di migliorare gli avvisi che figlieranno da questo Regolamento.
- In ultimo introduce una sperimentazione davvero innovativa che potrà consentire, quando e se applicata, subordinatamente al reperimento di risorse aggiuntive, di un “budget culturale” da assegnare direttamente ai cittadini invece che agli operatori economici del settore lasciandoli liberi di orientare le proprie scelte e la spesa culturale presso operatori, luoghi o eventi da loro scelti. Toccherà alla Giunta stabilire modi e tempi di tale sperimentazione.
AGIS Puglia e Basilicata, CGIL, CISL, UIL, Lega Coop, Confcooperative, Distretto Puglia Creativa
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