Intrattenimento e pubblico spettacolo: chiarimenti sulle autorizzazioni amministrative


 Il Ministero dello Sviluppo Economico, con la risoluzione n. 133759 del 6 aprile 2017, divulga i chiarimenti forniti dal Ministero dell’Interno in materia di attività di intrattenimento e di pubblico spettacolo a seguito della entrata in vigore delle disposizioni di semplificazione in materia di avvio e di esercizio dell’attività d’impresa.
 Con la risoluzione n. 133759 del 6 aprile 2017 avente ad oggetto “D.Lgs. 25 novembre 2016, n. 222 di attuazione della delega contenuta nell’articolo 5 della Legge n. 124/2015, c.s. “Legge Madia”, in materia di riordino del sistema delle autorizzazioni amministrative – Quesiti in materia di regime delle attività di intrattenimento e pubblico spettacolo” il Ministero dello Sviluppo Economico, divulga i chiarimenti forniti dal Ministero dell’Interno in materia di attività di intrattenimento e di pubblico spettacolo a seguito della entrata in vigore delle disposizioni di semplificazione in materia di avvio e di esercizio dell’attività d’impresa.
In particolare il Ministero fornisce chiarimenti in merito:
– all’applicazione delle nuove disposizioni, che prevedono il regime dell’autorizzazione anche per le attività di spettacolo o trattenimento presso locali e impianti con capienza complessiva pari o inferiore a 200 persone;
– al significato della previsione che prevede l’obbligo del SUAP, che riceve l’istanza diretta alla medesima autorizzazione, di trasmetterla alla Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo pure quando essa sia accompagnata da una relazione asseverata ai sensi dell’articolo 141, comma 2 del Regolamento TULPS;
– alle sale da gioco soggette a licenza comunale ex articolo 86 (c.d. sale con apparecchi da gioco Slot o AWP), sottoposte ad autorizzazione comunale, laddove è ampiamente diffusa la prassi dell’apertura previa presentazione di una mera SCIA.
Il Ministero evidenzia come allo stato attuale, non sembra comunque possibile dare ai quesiti qui proposti una risposa con i caratteri della certezza e delle definitività, vista l’insufficienza del tenore letterale delle relative disposizioni, e auspica un riordino complessivo della materia.

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