14 novembre 2014 | Teatro Orfeo
LA NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE
Fausta Vetere, voce, chitarra
Corrado Sfogli, Chitarra, Chitarra Battente, Mandola, Bouzouki
Gianni Lamagna, Voce, Chitarra
Carmine Bruno, Percussioni
Marino Sorrentino, Strumenti a fiato
Michele Signore, Violino, Mandoloncello, Lyra Pontiaca
Anastasia Cecere, Flauti
Pasquale Ziccardi, Voce, Basso
Marco Sfogli, Chitarra Acustica, Mandolino
Nel 1967 all’incirca nacque a Napoli un gruppo musicale al quale uno dei fondatori, e cioè Carlo D’Angiò, dette il nome di “La Nuova Compagnia di Canto Popolare”. Di quel gruppo facevano parte Eugenio Bennato, Giovanni Mauriello, Lucia Bruno, (in un secondo momento Patrizia Schettino), Carlo D’Angiò, Mario Malavenda e Claudio Mendella. Questo gruppo eseguiva nei suoi programmi musica di vario genere, dalla musica popolare napoletana a quella siciliana, dal laudario di Cortona agli spirituals americani. Fu l’incontro con Roberto De Simone, musicista e musicologo a mutare l’impostazione del gruppo e a stabilirne gli obiettivi artistici.
Si avviò un periodo di studio e di ricerca, dalla musica di biblioteca a quella sul campo, dalla riscoperta delle antiche villanelle a quella delle tammurriate, una ricerca volta al suggestivo mondo popolare. Con l’ingresso di Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Fausta Vetere e Nunzio Areni in tempi successivi, il gruppo trova agli inizi degli anni 70 un suo stabile assetto e partecipa ai festival di Spoleto nel 72 e 74, alla realizzazione dello spettacolo teatrale “La Cantata dei pastori” e quello de “La Canzone di Zeza”, e le prime tournée internazionali. Balza alla ribalta e viene conosciuta a livello nazionale per lo straordinario successo che ebbe una sua particolare versione di “Tammurriata nera”. In questo periodo Eduardo de Filippo li accolse nel teatro S. Ferdinando facendoli esibire nell’intervallo dei suoi spettacoli. Nel 76, dopo l’abbandono del gruppo di Eugenio Bennato, è il periodo de “La Gatta Cenerentola” spettacolo teatrale di Roberto De Simone che ottiene uno straordinario successo. Nel 78 lasciano il gruppo Peppe Barra e De Simone, e il gruppo inizia le grandi tournée internazionali sancite dall’album “Aggio girato lu munno”.
La storia della Nuova Compagnia prosegue fino ad oggi con spettacoli in Italia e turnèe all’estero.
“La Nuova Compagnia di Canto Popolare” ha suonato per gli Amici della Musica all’Orfeo di Taranto il 17 novembre 1994 per la 51ª Stagione Concertistica.
30 novembre 2014 | Auditorium TaTÀ
DIEGO AMADOR – piano, voce
“Il pianoforte è diventato, per grazia della sontuosità romantica, uno strumento barocco, elegante, magniloquente, colto e bianco, lindo, sdolcinato ed eccessivo. E la musica flamenca è tutto il contrario di esso: popolare, meticcia, di strada. Per fortuna ha una propria tradizione strumentale , dal pianoforte popolare, del caffé cantante, dal ragtime al cabaret, passando dalla romanza al jazz…
ma il pianoforte di Diego Amador non potrebbe più suonare per il salone borghese.
Amador vive la Buleria, la Soleà ed il Tanguillo come parte del suo palpitare:
La base della sua forza è una certa rabbia incarnata nei ritmi,
la tensione è concentrata e spinge la melodia in maniera continua.
Diego Amador ci offre una dose positiva di Flamenco attuale, la sua musica “libera e personale”
non ammette facilmente etichette, per tanto è destinata a rimanere immune al tempo.
(dal libretto di sala della ”Bienal Flamenca” di Siviglia)
Nato a Siviglia, nel quartiere popolare della ‘3 mil viviendas’, culla del flamenco più autentico, nella famiglia flamenca Amador stirpe gitana alla quale appartengono i celebri Raymundo e Rafael (suoi fratelli, fondatori del gruppo ‘Patanegra’, e tra i più stretti collaboratori di Camaròn De La Isla). Vincitore del prestigioso premio ‘Girardillo’ nell’edizione 2004 della ‘Bienal Flamenca’ di Siviglia, è nominato al Grammy Awards per il suo disco ‘Rio de los Canasteros’ (2010 Nuevos Medios). Ha collaborato con i più importanti ‘Bailaor’ dell’avanguardia flamenca come Israél Galvàn e Belén Maya in progetti artistici caratterizzati da una straordinaria ricerca espressiva. Sempre nell’ambito della danza ricordiamo le sue collaborazioni con Farruco, Fuensanta la Moneta, Farruquito e Joaquin Cortés.
Amador ha militato per anni nella band del chitarrista Tomatito, ha condiviso il palco con musicisti del calibro di Pat Metheny, Bireli Lagrene, Diego El Cigala, Luis Salinas, La Susi, Remedios Amaya, El Potito, Abrahan Laboriell, Chick Corea, Jorge Pardo, Larry Coryell, Alex Acuña, Carles Benavent, Jerry Gonzalez…
Assieme al leggendario contrabbassista Charlie Haden, fan eccellente della sua musica, Amador ha realizzato un tour nei maggiori teatri spagnoli reinterpretato alcuni capolavori del proprio repertorio e di quello di Haden. La stima verso la musica di Diego è testimoniata dalle parole intense che il Maestro Paco De Lucia ripeteva spesso: ”Piano flamenco?…yo solo quiero Diego Amador”.
Anche il regista Carlos Saura ha reso omaggio alla musica di Diego, invitandolo a partecipare al celeberrimo film ‘Flamenco’ (2011) accanto a mostri sacri come Paco De Lucia, Manolo Sanlucar ecc…
La sua ricca discografia personale comprende lavori realizzati per etichette CONCORD, Original Jazz Classics, ECM, PHILLIPS, NUEVOS MEDIOS
22 dicembre 2014 | Teatro Orfeo
THE NEW YORK GOSPEL SPIRIT
Un gospel ricco di passione e di anime quello del The New York Gospel Spirit, un viaggio ideale denso di gioia e spiritualità fino alle radici del genere. Questa formidabile formazione gospel è senza dubbio una delle più rappresentative della musica afroamericana.
The New York Gospel Spirit sono oggi considerati uno dei gruppi più popolari d’Europa, ed hanno attirato l’attenzione con la loro ultima produzione discografica “Live in Concert”: una miscela di voci ed un sound trascinante, una naturale pulsione con una vitalità irresistibile, schietta e comunicativa. E’ questo un gruppo nel vero senso della parola, di grande impatto e dalla sicura originalità con un repertorio che ripercorre in pieno i grandi temi della tradizione sino alle espressioni con timbriche più contemporanee. Nel giro di pochi anni partecipano a tour e festival tra America ed Europa, con il loro sound energetico, i grandi slanci vocali e la dirompente propulsione delle loro voci che conquistano qualsiasi platea, attraversando un repertorio antologico e mozzafiato.
16 gennaio 2015 | Auditorium TaTÀ
ADRIEN BOISSEAU – viola
ANDREA BACCHETTI – pianoforte
Adrien Boisseau è uno dei più promettenti violisti della propria generazione. Nato nel 1991 ha cominciato a studiare viola all’età di cinque anni. Al termine del corso di studi al Conservatorio di Nevers, nel 2005 è entrato al “Conservatoire National Supérieur de Musique” di Parigi sotto la guida di Jean Sulem e di Marc Coppey per la musica da camera. Si è perfezionato anche con Veronika Hagen a Salisburgo e con Tabea Zimmermannn alla ‘Hanns Eisler Musikhochschule’ di Berlino. Nel 2013 è entrato alla prestigiosa Kronenberg Academy dove continua il perfezionamento con Nobuko Imai. Ha partecipato a molte masterclasses fra le quali quelle di François Salque, dei Quartetti Ludwig e Juilliard, di Jean-Claude Pennetier e di Antoine Tamestit.
Andrea Bacchetti ancora giovanissimo ha raccolto i consigli di musicisti come Karajan, Magaloff, Berio, Horszowski. Debutta a 11 anni con I Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone. Da allora suona più volte in festival internazionali e in Italia è regolarmente ospite delle istituzioni concertistico-orchestrali e dei principali Enti Lirici, suonando con più di 50 direttori ed è stato ospite di numerose orchestre di rilievo internazionale. Ha tenuto tournée in Giappone e Sud America e collabora con Rocco Filippini, Domenico Nordio, Edoardo Zosi ed ha lavorato più volte con il Quartetto Prazak, il Quartetto Ysaÿe, il Quartetto di Cremona ed il Quartetto della Scala.
Fra la sua discografia internazionale sono da ricordare le Suite Inglesi di Bach, il CD “Berio Piano Works” (DECCA); il DVD Arthaus con le Variazioni Goldberg di Bach. Il SACD con le “6 Sonate” di Cherubini, quelli con le Sonate di Galuppi, Marcello e Scarlatti; “The French Suite”, primo Cd della Complete Bach Edition (Sony Music). Per Dynamic ha registrato le Invenzioni e Sinfonie, le Toccate ed una nuova versione delle Variazioni Goldberg di J. S. Bach.
Bach: Concerto Italiano (Bacchetti)
Bach: 3 Sonate per viola e tastiera Bwv 1027-1028-1029
Bach: Partita per viola (Boisseau)
29 gennaio 2015 | Teatro Orfeo
ANTONELLA RUGGERO e DEL BARRIO TRIO
con MASSIMO TAGLIATA, fisarmonica in “RECITAL POPULAR”
Recital Popular è l’ultimo progetto nato dalla collaborazione tra la band italo-argentina Del Barrio e la straordinaria voce di Antonella Ruggiero, che dedicano un nuovo e travolgente spettacolo alla bellezza e alla poesia della musica popolare.
Un concerto composto da canzoni che parlano il linguaggio della gente e ne esprimono i sentimenti, senza barriere di nazionalità. Avendo scelto come proprio “quartiere” Rimini e l’Italia, in dieci anni di attività e quattro dischi all’attivo, l’ensemble Del Barrio ha percorso i sentieri della musica popolare tra tango, folklore sudamericano e world-music ma si è anche cimentato in concerti insieme ad orchestre sinfoniche e a cori. Proprio in occasione di un’opera corale come la Misa Criolla di Ariel Ramirez, è nato il sodalizio con Antonella Ruggiero, cantante poliedrica, pluripremiata e celebre in tutto il mondo.
Per questo nuovo spettacolo il trio base composto da Hilario Baggini, Andrés Langer e Marco Zanotti ha scelto il fisarmonicista Massimo Tagliata, già collaboratore di numerosissimi artisti nel campo del jazz e del pop e, appunto, Antonella.
Alla sua incredibile voce sono affidati temi popolari come Gracias a la Vida, Solo le pido a Dios, Oblivion e persino alcuni brani tratti dal canzoniere italiano.
2 febbraio | Auditorium TaTÀ
VITTORIO CECCANTI – violoncello
MARCO VINCENZI – pianoforte
“Il modo di suonare di Vittorio Ceccanti unisce allo stesso tempo poesia e temperamento. Le sue rare qualità lo rendono uno dei maggiori talenti del mondo musicale di oggi” – Natalia Gutman.
“Sono rimasto molto impressionato dal suo grande talento” – Sir Georg Solti.
“Dalla prima volta che ho conosciuto Vittorio Ceccanti mi hanno impressionato la sua maturità e la sua intelligenza. E’ un musicista eccezionale, tecnicamente ed intellettualmente. E’ dotato di una straordinaria abilità strumentale e di una profonda percezione della musica” – Luciano Berio.
Vittorio Ceccanti, nato nel 1972, diplomato con la lode al Conservatorio di Firenze con Andrea Nannoni, studia con i tre maggiori violoncellisti della celebre scuola di Rostropovich: Mischa Maisky, David Geringas e con Natalia Gutman studia per sei anni e si laurea con la menzione d’onore alla Hochschule fuer Musik di Stoccarda. Si perfeziona inoltre con Yo Yo Ma, Anner Bylsma, il Trio di Trieste e il Trio di Milano.
Vincitore di concorsi nazionali e internazionali, a diciassette anni debutta alla Musikverein Saal di Vienna con il concerto di Lalo insieme all’Orchestra della Radio Austriaca e al Teatro San Carlo di Napoli con il concerto di Saint-Saens ripreso e trasmesso da Rai3. Da allora inizia un’intensissima carriera internazionale che lo porta a esibirsi costantemente in Europa, Asia e Americhe, a cui seguono i successi come solista al Concertgebouw di Amsterdam, al Festival di Cincinnati, al Festival di Praga, al Teatro Coliseo di Buenos Aires, al Festival di Huddersfield, alle Flanneries Musicales de Reims, all’Auditorium RSI di Lugano, al Festival Cervantino e nelle maggiori Istituzioni musicali italiane.
Marco Vincenzi, genovese, si è diplomato in pianoforte col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio della sua città. In seguito ha studiato con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra, ottenendo il Prix de Virtuosité nel 1986; distintosi in numerosi concorsi, ha vinto quelli internazionali di Stresa e della Sommerakademie del Mozarteum di Salisburgo.
Svolge attività nei principali centri italiani, in Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Romania e Svizzera, tenendo recitals e concerti con orchestra in alcune fra le più prestigiose sale europee.
In Italia è invitato come solista da enti prestigiosi e, in ambito cameristico, collabora con Cristiano Rossi ed è richiesto come partner da alcuni dei migliori archi italiani, come il Nuovo Quartetto Italiano, il Quartetto Fonè, il Quartetto di Fiesole e i Solisti della Scala.
Ha curato il volume Ferruccio Busoni e il pianoforte del Novecento (Lucca, 2001). È titolare di pianoforte principale presso il Conservatorio di Genova, è direttore del Centro Studi Musicali Ferruccio Busoni di Empoli e direttore artistico del Concorso Pianistico Internazionale “Arcangelo Speranza” di Taranto.
Schumann: 3 Pezzi fantastici op. 73
Brahms: Sonata n. 1 in mi minore op. 38
Franck: Sonata in la maggiore
9 febbraio | Teatro Orfeo
MM DANCE COMPANY in “CARMEN | BOLERO”
La nuova produzione della MM Contemporary Dance Company porta in scena due grandi titoli del repertorio musicale nell’interpretazione di due coreografi italiani, Emanuele Soavi, da anni attivo in Germania presso prestigiose compagnie, e Michele Merola, direttore artistico della compagnia: con questo spettacolo la MM Contemporary Dance Company vuole offrire la sua rivisitazione di due celeberrime opere musicali, che sono state oggetto di rappresentazione da parte di grandi artisti contemporanei, basti citare Mats Ek per Carmen e Maurice Bejart per Bolero.
CARMEN Sweet
coreografia Emanuele Soavi
musiche Georges Bizet, Los Panchos – costumi Alessio Rosati
E’ una creazione esclusiva di Emanuele Soavi per la MM Contemporary Dance Company, pensata tenendo conto dell’originale intenzione del compositore di creare un’opera- comique: così definiva Georges Bizet la sua Carmen, presentata a Parigi nel 1875.
In questo lavoro, traendo spunto e rivisitando le tracce del leggendario canovaccio, l’azione, volutamente permeata di ironia e sarcasmo, ha inizio nell’arena in cui Carmen, Micaela, Frasquita, Mercédès, Don José, Zuniga, Escamillo danno libero sfogo alle loro emozioni.
Dando così spazio al forte virtuosismo tecnico e teatrale degli interpreti in scena, Soavi ci immerge drammaturgicamente in quella trama fatta di sottili relazioni, di equilibri e di ricami, fra tensione e sospensione, dove movimenti e gesti vanno letti oltre l’apparente eleganza che sta sopra le righe. Il tutto accompagnato dalle celeberrime note di Bizet, a volte interrotte dalle canzoni del gruppo canoro Los Panchos, nei cui testi antagonismo, gelosia e desiderio sono i soggetti onnipresenti.
BOLERO
coreografia Michele Merola
musica Maurice Ravel – costumi Alessio Rosati
Meccanismo ad orologeria dalla rigorosa precisione, Bolero (1928) è ancora oggi tra i brani più noti e ascoltati della storia della musica: una delle ragioni della fortuna del pezzo sembra essere fortemente legata all’evocazione di immagini di sensualità che questo suscita, anche quando tali suggestioni sono contrassegnate da una sostanziale ambiguità.
Nel realizzare una nuova versione coreografica del Bolero, Merola si è confrontato con questa musica ossessiva e ripetitiva, cercando di comprenderne l’identità, la ragione e la funzione, per arrivare così alla sua interpretazione: alla fine di questo percorso l’ispirazione del coreografo si è focalizzata sul ventaglio inesauribile dei rapporti umani, in particolare quelli di coppia, dentro ai quali, spesso, registriamo le reciproche e inconciliabili distanze tra uomini e donne, quel “muro trasparente” che li divide. Così, nelle diverse sfumature assunte dalla danza, la coreografia declina la varietà di umori che “circolano” intorno e dentro al rapporto di coppia. Umori che, comunque, rendono speziata l’esistenza. Nella coreografia si proiettano, dall’interno verso l’esterno, paure, desideri rimossi, scosse esistenziali che rivelano interi universi, legami segreti che esistono tra le persone… e l’ironia lascia il posto al timore, l’amore al disinganno, il distacco alla condivisione, e via via, fra crescendo e diminuendo, come la musica del Bolero.
Nella versione di Merola, Bolero viene dunque raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile, comunque pertinente al mondo reale. Dagli allusivi colpi di tamburo rullante iniziale, sino alla “esplosione” finale dell’intera orchestra, la danza, in stretta simbiosi con la musica, veicola una sorta di astratta “fiaba amara”, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani.
17 febbraio | Auditorium TaTÀ
LORNA WINDSOR (soprano) e ANTONIO BALLISTA (pianoforte)
in “Le Note Travestite”
Se ogni recital vuole un filo conduttore, mai se n’era visto uno più cangiante, variopinto ed estroso come quello che corre a zigzag nella trama di “Le note travestite”. Con virtuosismo da stilisti dell’impossibile, Antonio Ballista e Lorna Windsor prendono questo filo per intessere con le dita e con la voce un numero infinito di velami, riuscendo comunque a stiparli uno per uno nel baule nero e traslucido di uno Steinway Gran Coda. Ma che cosa accomuna l’arte astratta per eccellenza a un tema così “visuale” come il travestimento? Scopriamolo in questo viaggio musicale, costellato di sorprese, dentro un tema che non smette di variare magicamente: si parte da brani che parlano di travestimento del corpo e dell’anima, attingendo a musical, opera lirica, operetta e canzonetta e spaziando tra viados e paggi maliziosi, dei dell’Olimpo e “drag queen”; si prosegue interrogando la natura perversa e polimorfa del pianoforte, Fregoli tra gli strumenti in grado di imitarne uno nessuno e centomila; e in un susseguirsi di colpi di scena si approda a un’indagine investigativa su certe melodie equivoche come il Canone di Pachelbel e l’Aria sulla 4a corda di Bach, che attraversano clandestinamente i secoli per riaffiorare ogni volta in nuove polpe che non riescono mai a celarne del tutto l’identikit originaria. Perché, dopotutto, le note sono sette: il resto, è solo travestimento.
13 marzo | Teatro Orfeo
SARAH JANE MORRIS in “Bloody Rain”
Sarah Jane Morris, voce
Tim Cansfield, chitarra
Tony Remy, chitarra
Adriano Adewale, percussioni
Bloody Rain, il nuovo progetto musicale di Sarah Jane Morris, è appena uscito con etichetta Sony.
I brani di Bloody Rain hanno un legame con l’Africa nelle melodie, nei ritmi e nei testi, che affrontano tematiche riguardanti i diritti umani, l’amore, la paura e la libertà.
Sarah-Jane Morris con la sua inconfondibile voce, calda e passionale, nella sua carriera artistica ha spaziato dal pop al blues approdando al jazz. Negli anni ha collaborato con note band musicali londinesi, memorabili le sue personalissime interpretazioni di Into the Garden, singolo del debutto degli Eurythmics, Don’t leave this way in duetto con Jimmy Sommerville, e Me and Mrs Jones.
In Italia è spesso ospite di prestigiosi Festival e Jazz club.
2-3-4 ottobre 2014 Milano, Blue Note ore 21.00 e ore 23.00
7 ottobre 2014 Roma, Auditorium Parco della Musica ore 21.00
25 marzo | Auditorium TaTÀ
MAFALDA ARNAUTH in “Terra da Luz” (fado)
con Mafalda Arnauth, voce
Pedro Santos, direzione musicale e fisarmonica
Nelson Aleixo, viola do fado
Pedro Viana, chitarra portoghese
Fernando Júdice, basso acustico
Stefano Bollani l’ha fortemente voluta come ospite speciale dell’ultima puntata del suo programma televisivo “Sostiene Bollani”: lei, Mafalda Arnauth, è la nuova regina del fado e anche in Italia è ormai, appunto, di casa. Ora, si appresta a tornare nel nostro paese per presentare il suo nuovo album Terra da Luz, uscito il 3 febbraio in distribuzione esclusiva IRD.
Terra da Luz (Terra di luce) è il settimo album della cantante portoghese: un disco in cui affiora ancora una volta la visione positiva e ottimistica di Mafalda Arnauth sulla nostra attualità, attraverso composizioni personali in cui vengono esplorate nuove sonorità e che sono ispirate al Portogallo, alle idee e ai sogni della sua gente. Idee e sogni condivisibili da tutti.
“Nella mia musica – dice Mafalda Arnauth – non si avverte la solita attitudine fatalista della musica tradizionale portoghese. C’è fado, ma senza ovvietà. Perché io non scrivo di fantasia, mi ispiro alla vita di tutti giorni”. E le canzoni di Terra da luz sono lo specchio fedele di questa visione della musica e della vita: brani in cui si coglie una sensibilità e un afflato poetico non comuni.
Il rinnovamento del fado dall’interno Mafalda Arnauth lo persegue sin dal suo esordio, avvenuto nel 1999 con l’album omonimo che le ha fatto conquistare una nomination come miglior interprete ai Globes d’or e il premio di voce rivelazione dell’anno di Blitz, rivista portoghese rivolta ad un pubblico giovanile. Un successo che si è ripetuto con il secondo disco, Esta voz que me atravessa (2001) e che è cresciuto con i lavori successivi, fra i quali Flor de Fado (2008) e Fadas (2011), che hanno consentito a Mafalda Arnauth di ottenere ampi consensi di pubblico e stampa in tutta Europa, Italia compresa, e di essere da molti considerata l’erede di Amália Rodrigues.
1 aprile | Chiesa di San Domenico
ENSEMBLE NUOVA CAMERISTICA
in “Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce” di Hydn
L’ensemble Nuova Cameristica nasce nel 1989 ed ha al suo attivo più di 500 concerti in tutto il mondo: dalla sala Grande del Conservatorio di Milano alla Victoria Simphony Hall di Singapore, dai Teatri di Nimes e Carcassonne ai Festival di Dubrovnik e Zagabria, dall’Auditorium di Mila- no all’Academy for Performing Arts di Hong Kong. L’attività̀ concertistica è stata sostenuta e riconosciuta da istituzioni quali il Ministero degli Esteri, il Ministero del Lavoro, l’Unione Europea, l’Onu, la Regione Lombardia, che hanno altresì finanziato e approvato il lavoro didattico e formativo dell’Associazione (organizzazione di corsi di perfezionamento orchestrale e cameristico, di direzione d’orchestra, masterclass con noti esecutori e direttori italiani). L’organico dell’ensemble, che va dal nucleo base di quartetto d’archi fino alla formazione sinfonica e operistica, permette di affrontare un repertorio vastissimo che spazia dalla musica strumentale di Vivaldi, Mozart, Haydn, Beethoven, Elgar, Ciaikovsky, alle opere di Pergolesi, Jommelli, Rossini, Mascagni. L’ensemble ha inciso per la casa discografica Nuova Era e per l’editore Bongiovanni.
8 aprile | Auditorium TaTÀ
BEATRICE RANA – pianoforte
A soli vent’anni, la pianista Beatrice Rana si è già imposta sul panorama musicale internazionale guadagnandosi l’apprezzamento e l’interesse di organizzatori, direttori d’orchestra, critici e pubblico in numerosi Paesi. Nel giugno del 2013 si è aggiudicata il Secondo Premio e il “Premio del Pubblico” al prestigioso Concorso Pianistico Internazionale Van Cliburn, ennesimo riconoscimento di rilievo nella sua già sorprendente carriera. Nel 2011 aveva già attratto l’attenzione generale vincendo il Primo Premio e tutti i ‘premi speciali’ al Concorso Internazionale di Montreal.
Beatrice Rana si è già esibita come ospite di serie concertistiche e festival prestigiosi di tutto il mondo, tra cui la Tonhalle di Zurigo, la Wigmore Hall di Londra, la Società dei Concerti di Milano, l’Auditorium du Louvre di Parigi, il Festival Pianistico della Ruhr, il Festival Radio-France di Montpellier, la Vancouver Recital Society, il Festival La Folle Journée di Nantes e il Festival Busoni di Bolzano.
Già ospite di prestigiose orchestre, Beatrice Rana si esibirà nella stagione 2014|2015 con orchestre del calibro della Los Angeles Philharmonic, la Detroit Symphony, la London Philharmonic, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, L’Orchestra Filarmonica della Scala.
Nel 2010 Beatrice Rana è stata selezionata come una dei sei pianisti per il Premio Arturo Benedetti Michelangeli, durante il quale si è esibita in recital e ha frequentato una prestigiosa masterclass con Arie Vardi, con il quale studia attualmente ad Hannover.
Ha suonato per gli Amici della Musica di Taranto il 9 gennaio 2004 al Teatro Orfeo con l’Orchestra Sinfonica del “Giovanni Paisiello” di Taranto, diretta da Paolo Lepore, dove eseguì di Mozart la Sinfonia n. 24 in si bemolle maggiore KV 182.
Bach: Partita n. 1
Chopin: Notturno n. 1 op. 48; Ballata n. 2 op. 38; Scherzo n. 3 op. 39; Sonata n. 2 op. 35
Ravel: La Valse
15 aprile | Teatro Orfeo
LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA
operetta in due atti di Leo Stein e Bela Jenbach, musiche di Emmerich Kálmán
Susie Georgiadis, Sylva Varescu
Domingo Stasi, Principe Edvino
Alessandro Brachetti, Conte Boni
Silvia Felisetti, Contessina Stasi
Fulvio Massa, Feri
Francesco Mei, Generale Rushdorf
Marco Falsetti, Principe Leopoldo Maria
Corpo di Ballo Novecento, coreografie di Salvatore Loritto
scene e costumi di Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica Reggio Emilia
Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da Stefano Giaroli
regia di Alessandro Brachetti
produzione: Compagnia Teatro Musica Novecento
La Compagnia “Teatro Musica Novecento” nasce nel 1995 a Reggio Emilia ad opera di un gruppo di artisti affermati in campo teatrale, lirico ed operettistico, con importanti esperienze maturate nelle più prestigiose Compagnie d’Operetta e di Prosa, nonché in importanti Enti Lirici. La Compagnia ha intrapreso un percorso di ricerca, valorizzazione e modernizzazione nell’ambito del genere Operetta, forte di una struttura organizzativa consistente in una sartoria teatrale, un laboratorio per l’ideazione e costruzione di apparati scenografici, una compagine orchestrale a servizio delle produzioni (Orchestra Cantieri d’Arte) e un balletto stabile (Corpo di ballo Accademia). Ciò che fin da subito ha connotato la Compagnia e che è stato fortemente apprezzato da pubblico e critica è una visione corale dello spettacolo, in cui tutti gli elementi hanno una peculiare caratterizzazione e uno specifico rilievo, in virtù anche di sapienti piccoli ritocchi in chiave più moderna ai copioni tradizionali.
Nel cast il tenore tarantino Domingo Stasi che ricoprirà il ruolo del Principe Edvino.
La prima de La Principessa della Czarda si tenne allo Johann Strauß-Theater di Vienna il 17 novembre 1915. La prima rappresentazione a Taranto si tenne al Politeama Alhambra nel marzo 1921.
ABBONAMENTO GENERALE
Platea e I galleria all’Orfeo – Posto unico al Tatà € 250,00
II galleria all’Orfeo – Posto Unico al Tatà € 225,00
ABBONAMENTO “ORFEO”
NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE,
GOSPEL, ANTONELLA RUGGIERO, CARMEN|BOLERO,
SARAH JANE MORRIS, CONCERTO DI PASQUA,
LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA
Platea e I galleria € 170,00
II galleria € 135,00
BIGLIETTI ORFEO
LA NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE,
ANTONELLA RUGGIERO
Platea e Prima Galleria € 35,00
Seconda Galleria € 28,00
Terza Galleria € 20,00
CARMEN|BOLERO, SARAH JANE MORRIS
Platea e Prima Galleria € 30,00
Seconda Galleria € 24,00
Terza Galleria € 18,00
GOSPEL, LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA
Platea e Prima Galleria € 25,00
Seconda Galleria € 20,00
Terza Galleria € 15,00
BIGLIETTI TATA’
MAFALDA ARNAUTH
Posto Unico € 25,00
Ridotto € 20,00
DIEGO AMADOR, BOISSEAU|BACCHETTI,
CECCANTI|VINCENZI, WINDSOR|BALLISTA, BEATRICE RANA
Posto Unico € 18,00
Ridotto € 14,00
(il biglietto ridotto è riservato agli under25, over65 e AgisCARD)
CONCERTO DI PASQUA
Posto Unico € 5,00
PREVENDITE
AMICI DELLA MUSICA – via Toscana n. 22/a – tel. 099.730.39.72
BASILE STRUMENTI MUSICALI – via Matteotti n° 14 – tel. 099.4526853
BOX|OFFICE – via Nitti n° 106/a – tel. 099.4540763
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