Il bonus una tantum può essere speso per acquistare uno strumento nel corso del 2016. Il taglio sul prezzo potrà essere recuperato in compensazione tramite il modello F24.Contributo sotto forma di sconto sull’acquisto dello strumento musicale e recupero della somma da parte del venditore tramite credito d’imposta. Queste alcune delle modalità applicative, definite dal provvedimento dell’8 marzo 2016, a proposito della misura introdotta dalla Stabilità 2016 a favore degli studenti dei conservatori e degli istituti musicali pareggiati (articolo 1, comma 984, legge 208/2015).
Si tratta di un “aiuto” una tantum, del valore massimo di mille euro, comunque non superiore al prezzo di acquisto. Per l’agevolazione sono stanziate risorse per 15 milioni di euro: la loro assegnazione avverrà in base all’ordine cronologico delle domande.
Il provvedimento individua i possibili beneficiari, gli istituti coinvolti (allegato 1) e i corsi di studio e gli strumenti musicali agevolabili (allegato 2).
Il taglio sul prezzo spetta per gli acquisti effettuati nel 2016. Lo strumento musicale deve essere nuovo e coerente con il corso principale cui è iscritto lo studente o quanto meno “affine”, sulla base della valutazione espressa dall’istituzione scolastica.
Lo studente, per fruire dello sconto, deve presentare al venditore o produttore un apposito certificato di iscrizione rilasciato dal conservatorio o dall’istituto pareggiato che, oltre a contenere i dati identificativi del giovane musicista (cognome, nome, codice fiscale, corso e anno di iscrizione), deve riportare l’indicazione dello strumento agevolabile, cioè in linea con il corso di studi.
Chi vende, a sua volta, deve conservare la certificazione fino a quanto l’Agenzia delle Entrate può esercitare l’attività di accertamento, mentre sul documento di spesa rilasciato (fattura, ricevuta o scontrino), in aggiunta ai dati ordinariamente richiesti, deve indicare il codice fiscale dello studente, il prezzo totale della vendita, sul quale è applicata l’Iva, e l’ammontare pagato mediante il contributo.
I rivenditori e produttori recupereranno la somma tramite credito d’imposta, fruibile esclusivamente in compensazione attraverso il modello F24 (con successiva risoluzione sarà istituito uno specifico codice tributo).
Prima di accordare lo sconto e concludere la transazione, il negoziante dovrà comunicare alle Entrate il proprio codice fiscale, quello dello studente e dell’istituto che ha rilasciato il certificato di iscrizione, lo strumento musicale, il prezzo totale (Iva compresa) e l’ammontare del contributo. Le comunicazioni potranno essere inviate a partire dal prossimo 28 aprile attraverso i servizi telematici Entratel o Fisconline, utilizzando il software che sarà reso disponibile gratuitamente dall’Agenzia.
Il sistema risponderà con una ricevuta attestante la fruibilità o meno del credito d’imposta in base ai fondi disponibili e alla sussistenza dei requisiti previsti dalla norma.
L’importo sarà utilizzabile dal secondo giorno lavorativo successivo all’ok ricevuto: l’F24 dovrà viaggiare esclusivamente tramite Entratel o Fisconline, pena il rifiuto dell’operazione di versamento.
Nel caso in cui, dopo l’invio della comunicazione e la ricezione della relativa ricevuta, l’acquisto non vada a buon fine, il rivenditore o produttore dovrà segnalare la circostanza trasmettendo, attraverso gli stessi canali telematici, una comunicazione di annullamento della vendita, in modo da consentire allo studente di poter accedere al contributo. In tal caso, l’eventuale credito d’imposta già sfruttato in compensazione andrà riversato con lo stesso codice tributo.
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