COMUNICATO STAMPA ANEC: Cinema e teatri pronti alla mobilitazione insieme agli operatori dello spettacolo dal vivo e viaggiante

Per la prima volta da quando esiste il cinema gli esercenti cinematografici e teatrali insieme alle migliaia di lavoratori dello spettacolo sono pronti alla mobilitazione a cominciare dalle serrate che vedranno la gran parte delle sale pugliesi chiudere. Sui 259 schermi delle Regioni Puglia (90%) e Basilicata (10%) attivi nel periodo prepandemico circa il 10% per 25 schermi non hanno più ripreso l’attività. Ora sono ricominciate le chiusure. Da un sondaggio fatto su tutte le imprese è emerso che, vista l’insostenibilità economica aggravata dall’incremento dei costi fissi – specie quelli energetici – e dall’assenza di sostegni regionali, il 64% delle sale pari a 166 schermi sospenderà l’attività a cominciare dalla seconda decade di luglio. Ne resteranno quindi operativi solo il 26% per 68 schermi in gran parte riferibili alle strutture multiplex gestiti dalle catene multinazionali che peraltro continueranno ad operare con un numero di schermi ridotto.

Il presidente di ANEC, l’associazione di categoria aderente all’ AGIS, Giulio Dilonardo ha dichiarato: ” ancora incerto il dato delle chiusure in Basilicata in quanto sono in corso in queste ore contatti con il Presidente Bardi e il suo consigliere dott. Perri per individuare i sostegni tesi a scongiurare le chiusure. Altrettanto non si può dire per la Puglia. Abbiamo infatti appreso nell’ incontro di partenariato alla presenza della Consigliera Delegata alla Cultura Grazia Di Bari e il Direttore del Dipartimento Aldo Patruno, dopo le rassicurazioni ricevute in questi mesi, che non sarebbe disponibile neanche un euro nel 2022 in favore delle imprese delle sale cinematografiche”, a fronte del fatto che la Regione Puglia lo scorso anno con una misura dedicata “Bentornato cinema” aveva consentito di riaprire da giugno circa il 90% degli vschermi e realizzare circa 60 arene distribuite su tutto il territorio regionale”.

Ed ancora continua Dilonardo: “E’ inspiegabile, e non riusciamo a farlo comprendere al pubblico che l’anno scorso nonostante le restrizioni con distanziamenti e mascherine i cinema hanno riaperto appena la Puglia è diventata zona gialla e invece quest’ anno, decadute le restrizioni, le sale sono costrette alla chiusura. La misura della scorsa estate con 800.000 euro di risorse del bilancio autonomo aveva consentito, con il proficuo lavoro di concertazione tra il Dipartimento e le Associazioni di categoria di concedere un piccolo contributo alle sale e aprire 60 arene distribuite su tutto il territorio regionale. Quest’anno si è deciso diversamente e i cittadini dovranno rinunciare sia alla visione in sala che nelle arene visto che se
ne stimano non più di dieci tra quelle autorizzate. Il rischio è che questa tendenza diventi irreversibile e si perdano definitivamente luoghi di aggregazione adibiti anche come teatri, ristrutturati proprio grazie all’ intervento della Regione Puglia negli scorsi anni. Un atteggiamento incomprensibile in una Regione che decide di destinare le risorse sull’audiovisivo ad assegnazione diretta senza alcun tipo di concertazione con imprese e associazioni di categoria”.

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