Pubblicato  sulla Gazzetta Ufficiale il D.M. 2 dicembre 2014 con cui il Ministero dei Beni culturali indica le modalità operative per il credito d’imposta per la promozione della musica e dei giovani talenti previsto dal decreto Cultura (D.L. n. 91/2013).

Al fine di agevolare la ripresa del sistema musicale italiano, l’art. 7 del D.L. n. 91/2013 (c.d. decreto Cultura) ha istituito un credito d’imposta, ai fini delle imposte sui redditi, per ciascuna delle annualità 2014, 2015 e 2016, nel limite di spesa di 4,5 milioni di euro annui e fino ad esaurimento delle risorse disponibili, a beneficio delle imprese produttrici di fonogrammi e di videogrammi musicali, esistenti almeno dal 1° gennaio 2012. Sono escluse dall’agevolazione le imprese controllate da parte di editori di servizi media audiovisivi.
Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 30% dei costi sostenuti per attività di sviluppo, produzione, digitalizzazione epromozione di registrazioni fonografiche o videografiche musicali, che risultino opere prime o seconde, con esclusione delle demo autoprodotte. L’agevolazione spetta fino all’importo massimo di 200.000 euro nei tre anni d’imposta.
Sul piano operativo, il D.M. prevede che dal 1° gennaio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di commercializzazione dell’opera, intesa come data di prima messa in commercio del relativo supporto fisico, le imprese interessate dovranno presentare al Ministero dei Beni culturali un’apposita istanza telematica, secondo modalità che verranno stabilite dal Ministero stesso entro 90 giorni.
Per quanto concerne le modalità di utilizzo del credito, è previsto che lo stesso non rileva ai fini delle imposte sul reddito, IRAP e IVA.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione con F24, ai sensi dell’art. 17, D.Lgs. n. 241 del 1997, mediante utilizzo di un codice tributo che sarà istituito dall’Agenzia delle Entrate.