Gli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” non possono che plaudire all’attenzione rivolta nei giorni scorsi alla città di Taranto dal neo Ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, durante una “visita lampo”, come è stata definita dalla stampa.

Il Ministro conferma, in questo modo, come non sia corretto collocare Taranto, attraverso una analisi troppo semplicistica, ai margini della vita culturale italiana: non solo di città dell’acciaio e della difesa militare si tratta, quindi, ma di un luogo dove le emergenze culturali sono molteplici, stratificate nel tempo, diversificate e di alto livello artistico.

In particolare, un attento approfondimento della complessa articolazione culturale tarantina avrebbe dovuto indurre il Ministro e, in misura ancora maggiore, le autorità locali e gli organizzatori della sua visita, a coinvolgere le realtà artistiche più autorevoli e attive della città: associazioni culturali, enti, operatori artistici non improvvisati, che operano professionalmente sul territorio da decenni e che cercano faticosamente di “costruire” ogni giorno una Taranto diversa, con un polo culturale vivente multidisciplinare il quale, in virtù di un passato “importante”, possa rinnovare oggi la propria collocazione in Italia e nel Mezzogiorno, attraverso l’arte, la musica, lo spettacolo dal vivo, il teatro, l’archeologia, la fotografia, la cinematografia, la protezione degli ambienti naturali e del paesaggio, la valorizzazione dei beni culturali immateriali.

Nell’interesse di tutti, avremmo trovato utile, insieme ad altri autorevoli esponenti della migliore cultura tarantina, avere anche noi la possibilità di esporre al Ministro la nostra lunga storia e, soprattutto, le nostre idee e proposte per la città, molte delle quali, nonostante costituiscano un intervento di alta qualificazione culturale, come il museo dedicato a Giovanni Paisiello nella sua casa natale, giacciono da tempo nei meandri dei burocratismi locali, in una realtà in cui le istituzioni politiche sono inerti e sorde alle migliori istanze cittadine, quando non declinanti o in corso di smobilitazione, come è noto a tutti.

Il motore di un vero rinnovamento civile e sociale di una comunità può e deve costituirsi ascoltando chi ha a cuore, da molti anni, non solo il passato, ma soprattutto il presente e il futuro della città.

In questa prospettiva segnaliamo al Ministro Franceschini, che ha indicato in Torino il modello virtuoso di ricostruzione socio-culturale da seguire, come nella città sabauda la rinascita sia avvenuta anche attraverso un piano straordinario di finanziamenti e di investimenti legato alle Olimpiadi Invernali del 2006.

Nel caso di Taranto, si ha l’impressione oggi che alle dichiarazioni programmatiche e di interesse della politica nazionale e locale non potranno corrispondere impegni pubblici confrontabili con quelli torinesi, ma che si vogliano fare le classiche “nozze con i fichi secchi”.

Taranto, 19 novembre 2014

Paolo Ruta | presidente

 Ulteriori info sul concerto e sull’intera stagione sono disponibili sul sito www.amicidellamusicataranto.it.