Circa 60 milioni di investimenti per creare “migliaia di posti di lavoro” – che saranno legati direttamente alla cultura – e “quadruplicare in quattro anni le presenze turistiche”, ora attestate a quota 220 mila all’anno: ecco due delle cifre del progetto per Matera 2019, quando la città lucana sarà “capitale europea della cultura” e potrà dirsi avviato un “grande esperimento democratico”. La definizione è del sindaco di Matera, Salvatore Adduce (Pd), durante un forum che l’ANSA ha dedicato proprio alla città che ha vinto un mese fa – del tutto inaspettatamente. ma con una designazione originale come il suo straordinario patrimonio, gli antichi rioni Sassi, Patrimonio dell’Umanità dal 1993 – il titolo di capitale europea della cultura per il 2019. Una vittoria che ha avuto ed ha ancora il sapore del “riscatto”: alcuni decenni fa Matera fece parlare di “vergogna” per le orribili condizioni di vita nei Sassi, dove le condizioni di vita erano difficilissime. Il 17 ottobre scorso quegli stessi Sassi, diventati simbolo di un modo di ripensare la città, riutilizzando il loro patrimonio, hanno portato alla designazione.
E ora? E da qui al 2019? Adduce ha le idee chiare, al riguardo: “Gli investimenti diretti saranno pari a circa 60 milioni di euro. Il primo obiettivo è attrarre gli innovatori, i giovani innovatori, dall’Italia e dal mondo, fermando l’emorragia di giovani lucani. Uno studio ci ha detto che per ogni euro investito in cultura ne tornano otto: siamo su questa strada”. Ma la spesa dei fondi si inserisce in un contesto di finanza pubblica italiana difficile: “Nonostante questo – spiega Adduce – chiederemo che quelle risorse per noi siano fuori dal patto di stabilità, la cui applicazione, attualmente, è insostenibile e non solo per Matera. E’ inevitabile che sia così, anche perché dal 2011 il Comune di Matera ha già dovuto rinunciare a dieci milioni di trasferimenti statali”. Dal punto di vista delle infrastrutture materiali – in una città non collegata alla rete delle Ferrovie dello Stato – il sindaco ha detto che “occorre subito migliorare il rapporto con l’aeroporto di Bari, che è a 40 minuti dalla città ed è una struttura all’avanguardia. Solo così, fino al 2019, potremo quadruplicare le attuali 220 mila presenze turistiche annuali. E aumentare anche i 71 mila visitatori nei nostri musei, puntando su quello demoetnoantropologico, a cielo aperto, proprio nei Sassi, mostrando direttamente e con l’ausilio delle nuove tecnologie come si viveva in quegli antichi rioni in passato”. Un aiuto notevole verrà a Matera ancora una volta dal cinema: 50 anni dopo il “Vangelo secondo Matteo” di Piero Paolo Pasolini, i Sassi ospiteranno nei primi mesi del 2015 il remake di “Ben Hur”: la ricaduta in termini di notorietà per Matera, i Sassi, l’altopiano murgico saranno di nuovo eccezionali, in tutto il mondo. In sostanza, il progetto “Matera 2019” va ben oltre quella data e non ha un significato solo per Matera, se si considera che l’Italia sceglierà di nuovo la capitale europea della cultura nel 2033: “Infatti – ha detto Adduce – noi riceviamo richieste di contatto da città non soltanto meridionali: è un progetto che coinvolge tutta l’Italia e forse va anche oltre. E’ per questa ragione, e per la forza che vogliamo imprimere al progetto, soprattutto per i giovani, che parliamo di ‘esperimento democratico’”.
Fonte ANSA
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