Un 2016 in ripresa, ma il 2017 comincia decisamente male. Sono queste le riflessioni che emergono leggendo i dati forniti da Cinetel riguardo presenze e incassi del settore cinema per la Puglia e la Basilicata.
I dati relativi al mercato cinematografico italiano 2016 sono stati presentati a Roma in una conferenza stampa organizzata da ANEC, ANEM e ANICA.
Per un 2016 partito benissimo grazie al fenomeno “Quo vado?”, il film di Checco Zalone e Gennaro Nunziante nelle sale cinematografiche dal 1 gennaio 2016, lo stesso periodo a cavallo delle festività natalizie 2017 ha fatto segnare un netto crollo sia di incassi che di presenze. Se infatti dal 15 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016, si sono avute 1.580.301 presenze, che hanno prodotto incassi per 9.911.250 euro, dal 15 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017, le presenze si sono praticamente dimezzate, 817.413, e di conseguenza anche gli incassi, che ammontano a 4.588.606 euro. La percentuale è di -48,27% presenze e -53,70% di incasso, una differenza davvero ingente soprattutto se si considerano i numeri nazionali, che pur registrando una flessione, sono -27,65% presenze e -32,91% incassi. Una riflessione merita anche il prezzo medio del biglietto nelle nostre due regioni, pagato 5,68 euro (tra i prezzi più bassi nel confronto della media nazionale che è di 6,28 euro) per un totale di incassi di 36.250.099 euro.
Se quindi il 2016 si è chiuso con un forte incremento sul totale dei dodici mesi, nell’ordine di un + 7% di incassi e di + 8% presenze, con gli esercenti delle nostre regioni che hanno fatto accomodare in sala nell’anno concluso ben 6.377.054 spettatori, circa mezzo milione di persone in più rispetto al 2015, il 2017, nonostante l’ottima offerta cinematografica, in Puglia e Basilicata si preannuncia come un anno duro.
Il presidente AGIS e ANEC di Puglia e Basilicata, Giulio Dilonardo, commenta così i dati Cinetel. “Questi dati fanno sicuramente pensare che il cinema pugliese nel 2016 è stato determinante nella ripresa del box office. Ma non si vive di solo Checco Zalone, quindi ora più che mai sono necessari interventi pubblici a sostegno degli esercizi cinematografici”
“Un altro segno della crisi pugliese e lucana – continua Dilonardo – è dato dal risultato di “Cinema2day”, l’iniziativa di promozione voluta da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ANEC e ANICA, senza però alcun sostegno pubblico in favore degli esercenti, e per la quale c’è un ultimo appuntamento previsto l’8 febbraio prossimo. L’iniziativa a nostro parere non potrà più essere riproposta con l’attuale formula in quanto non sostenibile da parte dell’esercizio cinema. Se infatti la riduzione del prezzo del biglietto è sicuramente uno strumento che incentiva la partecipazione del pubblico, occorre pensare anche ad altre formule di scontistica, come quelle previste dalla E.showcard Agis. Ecco perché noi siamo convinti che la card che il Comune di Bari vuole promuovere in alcuni teatri della città sia un valido strumento, e che della card debbano usufruire alcune categorie di cittadini, in particolar modo gli studenti, in tutti i luoghi di spettacolo cittadini sia cinema che teatri”.
Dilonardo conclude: “Un plauso va sicuramente alla Regione Puglia che con bando ha promosso l’intervento di riqualificazione strutturale delle sale cinematografiche che si auspica possa riuscire a colmare il gap della Puglia rispetto al resto d’Italia in tal senso. Nella nostra regione infatti pur essendoci una buona disponibilità di numero di posti in termini assoluti, vi sono pochi schermi rispetto al numero di strutture (pochi citiplex). Gli interventi saranno utili anche a rendere polifuzionali le monosale per adeguarle alle esigenze collettive delle comunità pugliesi. A questo punto però si rende necessario un intervento di promozione del pubblico, di audience developement, attraverso un sostegno che crei un collegamento tra la rete di sale delle regioni e il mondo della scuola, ad esempio incentivando la frequentazione degli studenti in orari antimeridiani, perché è proprio il pubblico giovane che occorre formare. Tra l’altro, senza interventi sulle attività e non solo sulle strutture, non si potrà arrestare la tendenza alle chiusure di sale tradizionali ritenute cuore pulsante di tante comunità. Il successo del fenomeno Zalone ci dice infatti che la gente ha bisogno di stare insieme, di andare al cinema in compagnia, di condividere l’esperienza della fruizione, ma essendo pochi i fondi a disposizione si dovrebbe puntare su un obiettivo che è appunto quello della formazione di un nuovo pubblico, quello dei giovani”.
Bari, 20 gennaio 2017
ANEC e AGIS Puglia e Basilicata
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