Questa mattina, alla presenza del sindaco di Bari Antonio Decaro, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dell’assessore comunale alle Culture Silvio Maselli, i rappresentanti del TRIC -Teatri di Bari, riconosciuto dal Ministero per i Beni Culturali, hanno presentato la prima stagione intitolata “Futuri possibili” e diretta da Vito Signorile e Teresa Ludovico.
La stagione si snoda tra i due teatri gestiti dalle ormai storiche cooperative Abeliano e Kismet, che insieme assommano oltre 70 anni nella promozione della cultura teatrale su tutto il territorio regionale, e traccia proprio nel titolo/progetto FUTURI POSSIBILI non solo il senso della “fusione”, ma un nuova possibile rete aperta all’incontro, alla collaborazione, alla sperimentazione, con tantissimi artisti della scena pugliese e con protagonista anche il pubblico con cui indagare la nostra società e il nostro essere contemporanei attraverso la parola del teatro.
“Oggi siamo contenti di ospitare, insieme al presidente della Regione, i rappresentanti del TRIC, consorzio dei Teatri di Bari, che per la prima volta vede lavorare insieme due delle realtà storiche della del teatro barese : il Kismet e l’Abeliano – ha commentato il sindacoAntonio Decaro -. Ringrazio in questa sede tutti quelli che sin dal primo momento ci hanno creduto, hanno creduto alla sfida lanciata dall’assessore Maselli e insieme a noi si sono incamminati in questo percorso che sapevamo sin dall’inizio non sarebbe stato facile. Quella di oggi è la prima prova che ci permetterà tutti insieme di sperimentare un nuovo modello di gestione di un settore della cultura cittadina, quale è il teatro che, a fronte delle difficoltà sempre crescenti che gli enti locali hanno vissuto negli ultimi anni, rischiava di veder sfumare parte delle risorse destinate, e soprattutto la possibilità di investire su nuovi talenti, sulle nuove produzioni e sulla crescita culturale di questa città. Mi piace ricordare con orgoglio che il riconoscimento del Ministero al progetto del TRIC barese ci rende unici nel del sud Italia, se escludiamo le isole. Questo è un riconoscimento agli sforzi delle amministrazioni precedenti, che hanno continuato caparbiamente a sostenere le compagnie cittadine negli anni, e a tutte le maestranze baresi per la loro arte, la capacità di sapersi innovare e mettere in discussione per poter crescere. La città di Bari ha sostenuto il TRIC con un contributo di 250.000 euro e con coraggio abbiamo difeso questa scelta davanti agli occhi della città o dei più scettici, quelli che ancora pensano che in tempi di crisi siano proprio i fondi alla cultura i primi a dover essere tagliati. La storia di tanti altri Paesi in Europa e nel mondo, invece, ci dimostra proprio il contrario. Noi siamo convinti che la cultura debba essere una leva di sviluppo per tante professionalità e per un’economia di indotto che è capace di generare alla pari di qualsiasi altra industria. Chiudo dicendo che mi piacerebbe davvero, entro il 2019, veder tornare la stagione di prosa del Comune di Bari nel bellissimo teatro Piccinni di cui abbiamo visto qualche settimana fa il primo lotto completato, così come mi piacerebbe vedere finalmente il Teatro Margherita ristrutturato e restituito alla piena fruizione della città, ma credo di poter dire che su quest’ultimo punto stiamo facendo importanti passi in avanti. Così come sono sicuro che la presenza di Emiliano qui oggi sia la conferma che anche con la nuova amministrazione regionale proseguiremo nel percorso che abbiamo avviato e che ci ha permesso di raggiungere importanti risultati sui contenitori culturali della città di Bari”.
“L’idea che ci ha spinto a tentare la strada del TRIC – ha sottolineato l’assessore alle Culture Silvio Maselli rivolgendosi ai rappresentanti dei Teatri di Bari – è stata quella di mettersi nel solco di una città che aveva già molto lavorato per unirvi. Adesso l’obiettivo è quello di lavorare per miscelare i pubblici. Avete fatto un’ottima operazione e questo cartellone lo dimostra: un cartellone eccezionale per un capoluogo di regione italiana che ambisce a diventare una delle capitali di questo grande, meraviglioso continente che è l’Europa, che affronta enormi sfide. Noi vogliamo essere al passo di queste sfide con un cartellone all’altezza. Adesso serve miscelare i pubblici. Fin qui abbiamo miscelato due compagnie e due passioni che devono individuare ora un proprio pubblico, totalmente nuovo, inedito. Non vogliamo più un pubblico del Kismet e uno dell’Abeliano, vogliamo un grande pubblico per un grande teatro di Bari. Tutto questo è possibile – ha proseguito – grazie alla collaborazione del TPP che ci aiuta a realizzare la stagione comunale di prosa facendo un mix di tradizione e innovazione che convince, nei fatti, il pubblico che non esiste più il moloch del teatro centrale nel cuore della città, ma che una città grande, di oltre trecentomila abitanti, è una città che deve imparare a distribuirsi nei suoi pesi per conoscere e conquistare nuovo pubblico. Questa è la sfida che vi consegniamo. Adesso tocca a voi, nella vostra libertà creativa, raggiungere nuovo pubblico con il vostro talento e crescere fino ad approdare al più ambizioso dei traguardi, quello del teatro nazionale, per il quale noi mettiamo sin d’ora a disposizione tutta la nostra competenza istituzionale, la nostra passione e il nostro impegno politico affinché si possa raggiungerlo, nell’interesse della città”.
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